annuncio o autocandidatura

Meglio rispondere a un annuncio o inviare un’autocandidatura?

 

Nell’articolo di oggi torno a parlare di ricerca attiva del lavoro, in risposta a dei commenti e messaggi che ho ricevuto su Instagram.

In particolare un ragazzo parecchio scoraggiato mi ha contattata per manifestare il suo disappunto sull’invio di candidature e sull’inutilità, secondo lui, di contattare aziende che non lo conoscono, scriveva che secondo lui, per la ricerca di un nuovo lavoro, fosse più efficace puntare esclusivamente sulle conoscenze dirette.

Su una parte posso concordare: il network è sempre il canale più efficace da contattare, ma da tutor di orientamento e coach di carriera, quello che ho riscontrato nei miei 10 anni di professione è che i canali vanno interrogati tutti.

Dovremmo dedicare però il giusto tempo in base alle nostre esigenze e disponibilità a ciascun canale, e per questo nell’approfondimento di oggi rispondo alla domanda del titolo: meglio rispondere a un annuncio o inviare un’autocandidatura?

Fermo restando che la risposta corretta l’ho già data poco sopra: entrambe!

Andiamo nel dettaglio.

Rispondere agli annunci significa:

Cercare le piattaforme più corrette per il nostro profilo e obiettivo professionale, aggiornare il curriculum e caricarlo su di esse, magari aggiornare e caricare anche una lettera di presentazione, ricercare gli annunci, selezionare quelli più idonei ai nostri profili e alle nostre aspettative, inviare la candidatura e convivere con l’idea che questa attività l’hanno fatta altre 100 o 200 persone (in media). Se siamo dei pro possiamo anche impostare i job alert che da una parte ci tolgono una parte di lavoro quotidiano o settimanale, ma dall’altra potrebbero precluderci qualche annuncio che non abbiamo incluso nei nostri filtri di ricerca.

Inviare un’autocandidatura significa:

Identificare l’azienda ideale per tipologia, dimensioni, prodotti/servizi, valori a cui poter sponsorizzare le nostre competenze, questo implica effettuare una ricerca per creare un database personalizzato, identificare i decisori e preparare gli strumenti migliori per potersi proporre. In questo caso è necessario andare oltre il curriculum, focalizzarsi maggiormente su una bella lettera di presentazione (personalizzata per ogni singolo interlocutore) e magari  un esempio pratico della tua professionalità e poi provare a effettuare i recall per cercare di portare a casa almeno un incontro conoscitivo.

Se fatte correttamente entrambe le due attività sono dispendiose in termini di tempo: per la risposta agli annunci la parte più importante è quella iniziale, mentre per l’invio di autocandidature bisogna prestare elevata attenzione a tutti i processi.

Per questo motivo, la gente propende maggiormente per la prima (e neanche seguendo tutti gli step che ho indicato!), perché oggettivamente è molto più veloce inviare un cv rispondendo all’annuncio: pochi clic e ce l’hai fatta, rispetto al mettersi a creare il database di cui sopra, mentre scrivo queste righe sento già nella mia testa le principali obiezioni: “dove trovo le aziende? come le contatto?”

Ma in verità l’azione più efficace è proprio la seconda! Perché nella risposta agli annunci hai tanti competitors, mentre nell’autocandidatura giochi in autonomia e puoi arrivare al posto giusto e al momento giusto!

Se volessi un supporto in questa fase puoi contattarmi per richiedere una consulenza o in alternativa acquistare il mio corso BuildCareer.

Visita la mia scuola su Teachable per scoprire i miei corsi di formazione ed i servizi individuali che possono incrementare le tue risorse personali e professionali o arricchire le tue soft skills.