Comunicazione non verbale corporemind

Comunicazione non verbale, di cosa si tratta?

La comunicazione non verbale riguarda tutto quello che comunichiamo tramite il nostro corpo, attraverso: movimenti del corpo (gesti, espressioni del viso, atteggiamenti), fenomeni paralinguali (riso, sbadigli, cambiamenti di tono, pause e silenzi), prossemica (le posizioni che assumiamo nello spazio in termini di distanza dagli altri) ed artefatti (abbigliamento, trucco, ornamenti).

Nonostante la dominanza apparente della comunicazione verbale (il contenuto, quello che diciamo), il 90% della comunicazione interpersonale avviene attraverso la comunicazione non verbale, la quale però è meno controllabile rispetto al verbale, ecco perché è importante parlarne. 

Le regole di efficacia sulla comunicazione non verbale possono tornarci utili per diversi scopi comunicativi: dall’elevator pitch, alla negoziazione di una promozione, ai contatti di network, ecc. in questo articolo ci concentreremo però sul colloquio di lavoro.

Preciso che in un semplice articolo non possiamo affrontare tutte le sfaccettature della comunicazione non verbale, quindi affronteremo 7 consigli pratici: 

  1. Sorriso: un’espressione sorridente e distesa trasmette tranquillità e sicurezza, da sempre un bel sorriso al colloquio di lavoro è percepito come un ottimo biglietto da visita. 
  2. Gambe accavallate o braccia incrociate: c’è chi sconsiglia di accavallare le gambe o incrociare le braccia. Su questo sono parzialmente d’accordo: le gambe accavallate potrebbero risultare una posizione comoda per molti, ma ad un colloquio potrebbero essere percepite come un senso di difesa, le braccia conserte invece potrebbero comunicare ansia o tensione. Quindi va bene accavallare le gambe sotto il tavolo se ti trovi a tuo agio, ma non incrociare le braccia. 
  3. Postura: la postura sia da seduti che in piedi deve essere dritta, attenzione ai movimenti dell’interlocutore, aspetta che si sieda per primo, lasciandoti il “permesso” di accomodarti. Durante il colloquio non protendersi eccessivamente in avanti o all’indietro, perché potrebbe essere percepito come un gesto di sfida.  
  4. Sguardo: lo sguardo deve sempre essere diretto a quello del selezionatore, dobbiamo parlare alla persona che abbiamo davanti, concentrandoci su di lei. È normale mentre parli spostare lo sguardo in alto o da un’altra parte per recuperare alcune informazioni dalla memoria, ma rifocalizzati immediatamente sull’interlocutore. Se ti mette a disagio guardarlo dritto negli occhi, fissa un punto del suo viso tra gli occhi e il naso, in modo che questi abbia la percezione che lo stai guardando direttamente. 
  5. Attenzione a gesticolare: personalmente gesticolo abbastanza quando parlo e non ti consiglierò di non farlo, ma attenzione a non esagerare. Presta attenzione specialmente se sul tavolo si trova qualche oggetto in particolare: una volta a colloquio un candidato ha versato un bicchiere d’acqua per la concitazione del colloquio!
  6. Tono della voce: cura la voce nelle sue variabili di volume (non parlare troppo forte o troppo piano), tono (timbro, l’intensità del suono, la chiarezza) e velocità della dizione. Impegnati affinché la tua voce trasmetta tranquillità, sicurezza e interesse. Un esercizio? Registrati e riascoltati. 
  7. La comunicazione risulta efficace quando il messaggio verbale risulta corrispondente a quello non verbale e viceversa. In caso di incongruenza il messaggio dominante è quello non verbale. Oltre a generare confusione la comunicazione incongruente tradisce l’emittente (chi parla), generando delle conseguenze nel destinatario (chi ascolta). Attenzione quindi ad esempio a dire di sì quando fai segno di “no” con la testa!

Conoscevi queste sfaccettature? 

 

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