Che cos’è la zona di comfort?
Il concetto di zona di comfort è un modo di dire molto comune, sviluppatosi in ambito anglosassone e probabilmente importato dal mondo della termica (non è la prima volta che i concetti psicologici vengono ripresi da altre discipline, vedi il concetto di resilienza).
Il concetto di zona di comfort rappresenta uno stato mentale con bassi livelli di ansia, preoccupazioni e stress, in cui una persona si sente a proprio agio, percependo di avere il controllo della situazione o della propria condizione attuale.
È normale dunque voler rimanere in uno stato di serenità e “gestibilità”: se vivo una condizione in cui mi sento protetta ed al sicuro perché dovrei uscirne?
Il tema diventa però importante in tre situazioni:
- Quando la situazione di serenità è soltanto una percezione e siamo ignari di ciò che avviene al di fuori della nostra zona di comfort
- Quando si parla di obiettivi e prestazioni che ci auto prefissiamo per la nostra crescita personale
- Quando si parla di un cambiamento che in qualche modo ci viene imposto
Inoltre la zona di comfort può essere diversa per ciascuno di noi e nel corso della nostra vita ognuno può rifugiarsi in zone di comfort diverse.
Ma quanto ci è utile la zona di comfort?
Uscire dalla zona di comfort significa mettere da parte la routine e ciò che ci è noto per provare a confrontarsi con le nuove esperienze e lo sconosciuto.
Quello che non tutti considerano è che proprio nella zona del “nuovo” avviene l’apprendimento, in particolare tutte le volte che abbiamo imparato qualcosa siamo usciti da una zona di stallo e abbiamo sfidato la situazione che stavamo vivendo.
Per esempio: ti è mai capitato di cambiare percorso casa-scuola o casa-lavoro e scoprire magari un negozio che non conoscevi? O ti è mai capitato di riorganizzare la tua routine giornaliera o settimanale, anche per un periodo di tempo limitato, per inserire un’attività di apprendimento come un corso d’inglese? O, ancora, ti è mai successo di non aver gli ingredienti per il tuo piatto preferito e cercare su internet una ricetta in cui poter utilizzare gli ingredienti che hai in frigo?
Al di là di questi esempi molto semplici, ci tengo a sottolineare che la zona di comfort non è qualcosa buono o cattivo di per sé, ma alle volte capita di percepire una “scomodità conosciuta” e non sapere come venirne fuori. Esempi un po’ più rilevanti sono: odiare il proprio lavoro e non fare nulla per cercare di cambiarlo, stare male con sé stessi a causa di un’abitudine o una convinzione limitante e non sapere come migliorare la situazione o vivere male una relazione.
Cosa ci blocca in queste situazioni?
Sicuramente la paura: di rimanere senza lavoro o trovarne uno peggiore, di non essere in grado di migliorare, di rimanere da soli, ecc.
Per questo motivo uscire dalla zona di comfort prevede un particolare sforzo e la capacità di affrontare alcune delle nostre paure.
Infine, rispondendo all’ultima domanda:
Perché dovremmo uscirne?
Dovremmo uscire dalla zona di comfort tutte le volte che le nostre paure ci impediscono di raggiungere nuove conoscenze e apprendimenti e di conseguenza di creare una migliore versione di noi stessi.
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